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Pubblichiamo con piacere questa lettera di Irene Spadaro, da anni partecipante a Mitos anche nella veste di docente di laboratori, regista e performer, che parla di come le collaborazioni nate a Mitos possono diventare realtà!

Un venerdì sera come tanti nell’agosto 2015 alla fine dei laboratori di MITOS, un momento speciale perché dismetto i panni di insegnante e vado ad imparare ma non per questo perdo l’attitudine ad attaccar bottone. Fra i nuovi amici di amici germogliati in quei due giorni (quando sono arrivata a Lucca il primo anno non conoscevo nessuno), c’è Cinzia Bertolucci la cui regale presenza acquisirò meglio solo sabato dopo la lezione di yoga per il teatro. Da lì, fra gli altri preziosi raccoglitori di storie, con Cinzia si attiva una amicizia fatta di scambio e sostegno, cercando ogni occasione fra Lucca e Bologna per incontrarsi e raccontarsi. L’anno successivo riesco a portare a MITOS anche delle allieve di Teatra’ndo Vai della classe degli adulti che così iniziano a gustare il mio mondo fatto di teatro, impegno sociale, contaminazione, apertura e creatività con molte più varianti di cottura ed origine delle materie prime. Grazie all’intuizione di Roberto Guidi arriva a MITOS la formatrice Adele Caprio che mi ha subito conquistata: ho iniziato a leggere i suoi libri prima di incontrarla a Lucca. L’incontro con Adele mi ha fatto mettere da parte i “palloni medicinali” con cui allenavo la mia creatività ponendomi davanti ai talenti, ai raggi di cui dispongo secondo la definizione di Federico Assagioli, mi ha consentito di avere maggiore sicurezza potendo utilizzare il suo termine di “Teatro Evolutivo” per definire quel che concretizzo con Teatra’ndo Vai a Marzabotto (Bo). In quei mesi la mia socia amica e fan club Daniela Soprani vuole ardentemente FARE LUCE sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Vuole usare il teatro per costruire un messaggio fruibile, diretto, che interroghi e faccia chiarezza sulle innumerevoli inesattezze sul tema dei DSA (dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia) vuole che a parlare di DSA non siano solo le pagine di Google ma qualcuno che della materia ne abbia fatto una risorsa. E così, il dopo lezione, il dopo MITOS torna ad essere un momento speciale: Cinzia e Daniela si incontrano ed invece di fare gruppo di sostengo per quanto sia complicato ed affaticante essere mie amiche, iniziano a condividere sogni e risorse, esperienze da un lato e l’altro di quella che, se non concorda soluzioni, diventano due fronti di guerra. Cinzia Bertolucci diviene così la consulente pedagogica del testo che oggi è l’apprezzato spettacolo chiamato “DSA Facciamo Luce”, conduce un dialogo con insegnanti, educatori, genitori e curiosi che di solito precede lo spettacolo dal titolo “E se il DSA fosse una risorsa?”. Fra gli amici di tutta Italia chiamati ad essere voce fuori campo risponde con entusiasmo anche Adele Caprio mentre Daniela di replica in replica (2 spettacoli a Marzabotto ed 1 a Travo (PC)) raccoglie nel suo cuore un crescendo di gratitudine. Dal canto mio in questo concerto di vite e azioni sono la regista, consapevole e responsabile dei miei doni, mi occupo di far muovere l’idea, di animarla scenicamente coinvolgendo attori, spettatori e semplici passanti, perché ogni persona che passa nella mia vita offre ai miei occhi un nuovo ventaglio di meraviglia ed abbondanza. Per chi può ci vediamo a Capannori venerdì 8 novembre ore 21 al Teatro Artè. Ingresso gratuito.

Irene Spadaro
+39 340.28812.81